L’anca umana deve sostenere un carico notevole. È l’articolazione che sostiene il carico più elevato di tutto il corpo. Trattandosi di un’articolazione sferica, i movimenti dell’anca sono molto ampi. È coinvolta praticamente in ogni movimento del corpo. Un’anca sana supporta ca. 1,5 milioni di movimenti, noti come «variazioni di carico», per anno. Non solo sostiene costantemente il peso normale del corpo, ma in base al tipo di movimento sostiene un carico molto superiore a quello corporeo. A causa del rapporto di leva, per esempio, una camminata lenta sottopone l’anca a tre volte il peso corporeo e una camminata veloce fino a sette volte.
CAUSE
Le cause della coxartrosi sono molteplici. Innanzitutto, può essere utile distinguere le varie forme di artrosi in primarie e secondarie.
Nelle forme primarie, non è possibile identificare una precisa causa d’origine, mentre le forme secondarie di artrosi sono conseguenti, secondarie appunto, ad altre patologie, disturbi o traumi, ad esempio a malattie congenite dell’anca, fratture, infezioni articolari o altre patologie. La coxartrosi primaria è una malattia tipica dell’età avanzata. L’invecchiamento gioca, infatti, un ruolo predominante nell’usura della cartilagine articolare. Non è quindi un caso che l’artrosi dell’anca insorga tipicamente dopo i 60 anni di età. A determinarne l’insorgenza sono fattori generali, dato che le cause di tipo patologico sono prerogativa delle forme secondarie. Solo per fare alcuni esempi, se un paziente pesa troppo oppure svolge un’attività lavorativa o sportiva che impone pesanti sollecitazioni sull’articolazione, avrà maggiori probabilità di avere un’artrosi dell’anca. Le forme secondarie di artrosi possono invece colpire pazienti più giovani, anche di 30-40 anni. Come abbiamo ricordato più volte, nella coxartrosi secondaria, a differenza della forma primaria, si riconosce una causa nota. Quasi sempre si tratta di traumi o danni locali che danneggiano in modo irreversibile l’articolazione, ad esempio fratture, lussazioni o processi infiammatori. In altri casi, la coxartrosi può essere la conseguenza di malformazioni congenite dell’articolazione stessa, presenti quindi sin dalla nascita come nel caso della displasia congenita dell’anca. Più rari sono invece i casi di coxartrosi secondaria legata a disordini sistemici, quali la presenza di malattie dismetaboliche o endocrine, come il diabete, l’artrite reumatoide o la gotta.
SINTOMI
Come per tutte le altre forme di artrosi, i sintomi tipici della coxartrosi sono il dolore e la limitazione dei movimenti. Entrambi tendono a peggiorare con il passare del tempo. Il dolore viene avvertito all’inguine o alla parte anteriore della coscia, mentre più rara è la localizzazione al gluteo. In altri casi, il dolore può essere avvertito nella regione esterna della coscia e può scendere fino al ginocchio. Una caratteristica importante del dolore è la sua evoluzione progressiva; se inizialmente viene accusato camminando o dopo sforzi prolungati, per poi attenuarsi con il riposo, nelle fasi più avanzate il dolore tende a persistere nel tempo. Chiaramente, il dolore va di pari passo con la limitazione dei movimenti. Quando l’artrosi colpisce l’articolazione dell’anca, può infatti risultare difficile uscire dalla vasca da bagno, salire su una bicicletta o accovacciarsi per calzare una scarpa.
I sintomi che abbiamo appena visto sono tipici dell’artrosi dell’anca e possono orientare il medico verso una diagnosi corretta. Durante una valutazione ortopedica, oltre ad indagare la natura di questi sintomi, il loro andamento nel tempo e la correlazione con eventuali fattori di rischio, il medico apprezzerà in prima persona anche il grado di limitazione nei movimenti. Per una conferma del sospetto diagnostico, e per ottenere un quadro preciso del danno articolare, si rendono necessari degli esami radiologici. Negli stadi avanzati una semplice radiografia mostra chiaramente i segni tipici dell’artrosi anche ad un occhio poco esperto.
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