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DISPLASIA D'ANCA

 

La displasia dell’anca è una malformazione congenita che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare, destinata a contenerla e a farla ruotare al proprio interno. Questo difetto si deve ad un anomalo sviluppo dell’articolazione coxo-femorale in epoca intrauterina. L’instabilità dell’anca, monolaterale o bilaterale, può impedire al bambino di camminare correttamente e, se non trattata, può portare alla lussazione.

La displasia dell’anca è favorita da una predisposizione genetica e da vari fattori ambientali. In particolare, la posizione podalica del feto durante la gestazione, una marcata lassità dei legamenti dell’articolazione e la presenza di un’anamnesi familiare positiva sembrano aumentare il rischio.

Nella prima visita successiva alla nascita, la manovra di Ortolani consente di rilevare il difetto: il medico afferra la ginocchia del bambino e le piega a 90° verso il bacino, quindi allontana, divarica e rotea le cosce. Uno scatto avvertibile durante questo movimento indica la fuoriuscita della testa del femore dall’acetabolo. La conferma diagnostica si ottiene con un’ecografia, da eseguire nei primi mesi di vita.

Il trattamento varia a seconda della gravità della displasia dell’anca. Nei casi lievi, è sufficiente applicare sul pannolino un cuscino divaricatore. Questo dispositivo immobilizza le anche in una posizione corretta e fisiologica, permettendo la guarigione della displasia. In caso di displasie gravi, invece, si ricorre all’immobilizzazione con un apparecchio gessato o ad un intervento chirurgico.

Cause

Prima di nascere, l’articolazione dell’anca del bambino si sta ancora formando ed è costituita da cartilagine molle, che successivamente si indurisce per diventare osso dopo la nascita. Durante tale periodo prende forma il meccanismo composto dalla testa del femore e dalla cavità articolare, con l’estremità superiore del femore (la “testa”) e la cavità che si modellano a vicenda. Poco prima di nascere, quando il bambino raggiunge delle dimensioni che non lasciano più molto spazio libero nell’utero, la condizione di ristrettezza che si viene a creare può far sì che la testa del femore finisca fuori posizione e che la cavità risulti, di conseguenza, meno profonda. I fattori in grado di far aumentare il rischio che ciò accada sono i seguenti:

  • Bambini dalle dimensioni particolarmente grandi
  • Prima gravidanza
  • Parti podalici

sintomi

Nella displasia evolutiva dell’anca la cavità articolare dell’anca è poco profonda e la testa del femore non viene mantenuta saldamente in posizione. Ciò la rende suscettibile alle lussazioni, che possono essere dolorose. I medici controllano le anche dei neonati più di una volta durante il loro sviluppo: subito dopo il parto nel corso dell’esame obiettivo del neonato e di nuovo dopo sei-otto settimane. Manipolando delicatamente le articolazioni dell’anca del bambino è possibile rilevare sintomi quali:

  • Disagio e dolore
  • Un’anca che al tatto appare staccata
  • Una gamba potenzialmente più lunga dell’altra.

Se non diagnosticata o trattata, la displasia dell’anca può causare i seguenti sintomi negli adolescenti e negli adulti:

  • Dolore all’anca
  • Andatura claudicante
  • Osteoartrosi, che causa rigidità e dolore alle articolazioni

 

 
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